Castellano, Segretario federale di Italia del Meridione dice no al premierato di Meloni e propone una Repubblica semipresidenziale ma evidenzia la necessità di cambiare prima la legge elettorale
Italia del Meridione, movimento costituitosi partito politico con l’assemblea del 25 marzo scorso, è in disaccordo con il premierato del Governo Meloni e propone una Repubblica semipresidenziale come forma di governo ideale per la stabilità del Paese e ribadisce la necessità di cambiare la legge elettorale permettendo la diretta elezione dei rappresentati dei territori.
Roma, 10 maggio 2023
Italia del Meridione è un neocostituito partito politico che con l’assemblea del 25 marzo scorso ha eletto all’unanimità Vincenzo Castellano, Segretario federale e tutti gli altri organi nazionali; si dichiara un partito politico autenticamente autonomista, antimeridionalista, meridionale e decisamente italiano in una visione europeista. È un partito che supera gli schemi ideologici e si colloca in un centro moderato offrendo una configurazione pluralista e inclusiva, senza veti e pregiudizi.
Anche noi di Italia del Meridione vogliamo cambiare il nostro modello istituzionale; ce lo impone la crisi di governabilità che da oltre un decennio attanaglia il nostro Paese. Vogliamo puntare alla repubblica semipresidenziale come forma di governo ideale per la stabilità del Paese. Questa importante modifica costituzionale passa soprattutto per l’elezione diretta del Presidente della Repubblica finalizzata a garantire contemporaneamente rappresentanza democratica e capacità decisionale. Il semipresidenzialismo che propone Italia del Meridione prevede l’elezione diretta del Capo dello Stato, che a sua volta nomina il Primo ministro che dovrà, tuttavia, ottenere la fiducia del Parlamento, che resta la sede della sovranità popolare. Il Parlamento può dialogare e influenzare le scelte del Presidente della Repubblica, fino al caso estremo della coabitazione tra quest’ultimo, eletto dal popolo, e un Governo di diverso orientamento politico, che gode però del benestare del Parlamento. È evidente come il semipresidenzialismo possa considerarsi una forma di governo in grado di contenere i rischi legati ad una concentrazione del potere nelle mani di una sola persona. Questo modello pare l’unico che consentirebbe di superare i limiti dell’attuale assetto istituzionale.
Non siamo, quindi, d’accordo ad un sistema che preveda all’elezione diretta del Presidente del Consiglio che significherebbe indebolire i pesi e i contrappesi previsti dalla Carta con il ridimensionamento del ruolo del presidente della Repubblica e una sola donna o uomo al comando.
Ma prima ancora di parlare di premierato, per centrare l’obiettivo della stabilità, dobbiamo prima di tutto cambiare la legge elettorale con l’addio dei listini bloccati prevedendo la scelta diretta dei propri rappresentanti del territorio.
Vincenzo Castellano
Segretario federale di Italia del Meridione
Riferimenti Ufficio Stampa